La raccolta delle olive di Tenuta Maryamado

La raccolta delle olive 2024 a Tenuta Maryamado: un'annata quasi perfetta valorizzata dall'arte della raccolta manuale, che dona oli eleganti, equilibrati e di straordinaria qualità.

 

La raccolta delle olive è per me uno dei momenti più affascinanti dell’anno. Ancora oggi, mi emoziona visitare gli amici che hanno la fortuna di coltivare ulivi e condividere con loro la magia di questa tradizione. Quest'anno, però, ha avuto un significato ancora più profondo: è stato il culmine di un viaggio di totale immersione nel mondo dell'olio toscano.

 

Con Tenuta Maryamado, ho vissuto ogni istante della raccolta dal vivo, lavorando fianco a fianco con il team e toccando con mano ogni fase di questo rito antico. Ma è stato anche l'anno di altri progetti personali che mi hanno aperto le porte a una conoscenza più consapevole e attenta di questo universo straordinario.

 

Recentemente Aleandro Ottanelli, oleologo di Tenuta Maryamado, mi ha raccontato i dettagli di un’annata straordinaria, ma anche ricca di sfide, per l’intera filiera.

 

“L’annata 2024 è stata quasi perfetta,” mi dice Aleandro con un sorriso soddisfatto. “Abbiamo avuto un’ottima fioritura e un’allegagione eccezionale. Il caldo estivo ha tenuto lontani i parassiti, in particolare la mosca dell’olivo, regalandoci olive sane e perfette.” Certo, le abbondanti piogge autunnali hanno avuto il loro impatto, abbassando le rese in frantoio rispetto alle aspettative. Ma nonostante ciò, l’annata si conferma tra le migliori degli ultimi anni, con oli che promettono profumi freschi, un equilibrio magistrale tra amaro e piccante, e note vegetali vivaci che riportano alla mente la freschezza degli odori in frantoio durante la frangitura.

Come da tradizione, a Tenuta Maryamado la raccolta è iniziata precocemente, a metà ottobre, con i monocultivar Pendolino e Morchiaio. La strategia è chiara: garantire la massima qualità delle olive preservandone il profilo aromatico.

 

Proseguendo con Frantoio, Moraiolo e Leccio del Corno, la raccolta si è svolta in condizioni ideali. A differenza delle annate recenti caratterizzate da temperature torride, il clima fresco del periodo ha permesso di lavorare con tranquillità, senza l’urgenza di proteggere le olive dal sole cocente. “Anche i giovani oliveti ci hanno dato raccolte promettenti quest’anno,” racconta Aleandro. “Ci danno la speranza di un futuro ancora più luminoso.”

 

La raccolta manuale, che a Tenuta Maryamado è un rituale, garantisce che ogni oliva venga trattata con la massima cura. Mi raccontano come ogni fase sia accompagnata da una profonda attenzione al dettaglio: dal momento della raccolta all’arrivo al frantoio, nulla è lasciato al caso. Questo approccio non solo preserva la qualità delle olive, ma consente di creare oli di straordinaria eleganza e complessità. “Alle prime valutazioni organolettiche,” spiega Aleandro, “gli oli appaiono profumati e molto equilibrati. Ogni singolo dettaglio contribuisce a creare un prodotto unico.”

 

Ogni raccolta viene valutata singolarmente per creare i profili distintivi, dal blend intenso a quello delicato. Questo processo di assemblaggio non è solo una questione tecnica, ma un’arte che richiede esperienza, sensibilità e una conoscenza approfondita del territorio. È affascinante vedere come la natura, il lavoro umano e la creatività si fondano per dare vita a un prodotto che racconta una storia, quella di Tenuta Maryamado.

Adua Villa

Autore

Adua Villa

Adua Villa è una giornalista, scrittrice e sommelier. Racconta i suoi viaggi nel mondo del food & wine attraverso i social media e i magazine. Online è @globetrottergourmet.

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